Il perché della Catechesi
Anamji S.I.I. Gran Maestro

Messaggio Solstiziale Dicembre 2021

Ogni tuo pensiero giudicante è inseminato dal tuo ego, ecco perché te ne convinci più facilmente.
Ogni tuo pensiero che si connette in armonia con tutto ciò che ti circonda, è invece il verbo dell'Anima che risuona con la realtà permanente del mondo a cui appartieni, quella portata alla compassione, all'empatia e alla bellezza. Qualsiasi modo in cui ti identifichi o ti identificano, evidenzia solo la parte superficiale di pensieri soggettivi ma, chi sei realmente è sempre prima di questi pensieri. Non devi fare altro che immergerti in te stesso e aspettare che tutto si produca naturalmente, come la chiara visione che emerge gradualmente dalle nebbie. E da lì, potrai percorrere il labirinto generato dai tuoi stessi condizionamenti, fino a quando, nel silenzio della mente, sarai libero.
Da bambino, sei cresciuto ogni volta che hai trovato risposte ai tuoi insistenti "perché?". Da adulto, non hai ancora imparato a chiedere - con l'insistente innocenza di un bambino - "chi?".
Tu sei in Malkuth, l'ultimo stadio della manifestazione del Principio ma, non sei esclusivamente Malkuth nella sua oggettiva materialità. Dal lato opposto superiore vi è il Principio non manifesto Ain Soph, l'essenza nella più sottile soggettività. I due poli sono congiunti da tre triadi e, sinteticamente la prima costituisce la vita non manifesta ma causale; la seconda le qualità universali e animatrici; la terza la forma in cui si materializzano gli aspetti psichici dell'individuo. Sta a te e a te soltanto che sei Forza, ricongiungerti alla Forza Una. Per questo motivo hai ricevuto l'iniziazione Reale, per rianimare gradualmente la TUA consapevolezza che TU SEI FORZA sui vari piani.
Il regno dei cieli è dentro di te, significa che Tu devi sintetizzare il tetramorfo nel tuo centro, dove stabilirai la grande sintesi armonica dei quattro elementi ed è da lì che la Tua Forza si libererà stabile e pura.
Se qualcuno ti ha convinto che devi seguire il percorso come un "suo discepolo", non sei nel Martinismo e, se hai bisogno di ricordarlo ulteriormente, rileggi tutto il rituale con cui fosti fatto Associato.
Se tu stesso ti sei convinto di essere un discepolo, rileggi ancora e ancora lo stesso rituale con cui fosti fatto Associato Incognito e forse, questa volta comprenderai che in realtà tu sei il discepolo di te stesso.
Vi troverai che tu non sei tutto ciò che potrai studiare o che ti verrà insegnato ma sei ogni volta qualcosa di più, soltanto se procederai verso il completamento del tuo Sé, a cui solo tu puoi operare. Il percorso che non ti chiede di emanciparti, evidentemente non è il percorso che può condurre alla Reintegrazione, ecco perché oltre a "conoscere" attendendo che ti cadano le bricioline tra le labbra, devi "sapere", sperimentando mediante la tua attiva volontà. E se vuoi sapere, devi ricordare che esiste un insegnamento individuale, un insegnamento particolare, un insegnamento generale e devi frequentarli tutti e tre se vuoi rapidamente, imparare a distinguere lo spettatore dallo spettacolo. Ogni volta che non rammenterai chi sei realmente, non procederai adeguatamente verso il completamento della Tua vera natura integrale, quella natura che si riconosce nella Forza Una. Perché continuerai ad indulgere nel ciclico ripercorrersi dei tuoi conflitti, dei tuoi alibi, dei tuoi fantasmi egoici. Di conseguenza, qualunque lavoro farai, qualsiasi percorso seguirai, continuerai ad operare sempre al di fuori del Tuo Sé, tentando di elaborare i corsi e ricorsi da te stesso generati. Sei solo tu che puoi far vibrare il suono del tuo vero nome dentro te stesso e che puoi far vibrare la vera vita dentro te stesso, passando dall'individuale ed egoico, all'universale in cui operano la luce, la volontà, l'amore-armonia. Certo, queste sono solo parole usate per esprimere concetti, ed io e te, sappiamo che spesso sono usati più per colpire che per svelare possibili verità.
Tuttavia, ti invito a non ascoltare con pregiudizio chi usa questi concetti che rievocano alla fratellanza, all'amore, alla preghiera, all'unità, ponendoli esclusivamente sul piano della critica separativa, della contrapposizione, del dogmatismo e della superstizione. Ti invito ad usare tale circostanza analizzando te stesso e ciò che desideri, senza abbandonare la pace interiore in modo da non lasciarti coinvolgere né lusingare. E se manterrai salde la determinazione e la volontà di continuare a cercare chi sei realmente, avrai verificato quanto male si può arrecare a sé stessi e agli altri, a causa del desiderio di onnipotenza soprattutto in ambiti spirituali ? iniziatici.
Dal Vangelo di Marco (11,24): "... perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete."
E perciò ricorda che solo TU dal tuo cuore, ogni volta che lo vorrai, potrai rendere tutto calmo e in pace, tutto giusto e perfetto.