CELEBRAZIONE DEL PASTO SACRO
secondo l’Ordine di Melchisedek
di Nicolaus S.I.I. Gran Maestro dell'Ordine

Introduzione

I riferimenti al Rito, Ordine e Sacerdozio di Melchisedek contenuti nella Torah e nel Nuovo Testamento sono soltanto tre:

Nel libro della Genesi al cap. 14, versetti 18,19,20.
Nel salmo 110 di Davide.
Nella Lettera di Paolo agli Ebrei, dove nei tre capitoli V°,VI° e VII° il nome di Melchisedek è ripetuto per 9 volte.

Sia nel Salmo che nella Lettera il riferimento specifico è al
" Sacerdozio secondo l'Ordine di Melchisedek", a cui si fa cenno nel libro della Genesi.

E' opportuno notare il sommo rispetto che ha Paolo di Tarso nei confronti di questo Ordine, per averlo citato un multiplo di 3 volte.

I tre versetti della Torah citano testualmente
Omissis
18- Ma Melchisedek re di Salem, arrecando del pane e del vino; perocchè egli era Sacerdote del Dio Altissimo (El Eljon),
19- Lo benedisse, dicendo: Benedetto Abramo dall'Altissimo Dio, che creò il cielo e la terra
20- E benedetto l'Altissimo Dio, per la cui protezione sono stati dati in potere tuo i nemici. E ( Abramo) diede a lui le decime di tutte le cose.
Omissis

Melchisedek, in ebraico, significa " Re di Giustizia" e questa qualifica nella Torah viene data solo al Santo dei Santi.
Re di Salem, un villaggio che poi diventerà URU-SALEM, Gerusalemme, che significa "fondata dal Dio della Pace", con la radice SLM che significa appunto "PACE".
Quindi M. il Re di Giustizia e Re della Pace, qualità che si identificano nella Sefira "Geburah", ha officiato quel Rito che molti secoli dopo sarà officiato dal Cristo nella ultima cena, che lo ha posto come rito della Eucaristia a fondamento della religione Cristiana.

E ad ulteriore conferma Davide, il salmista, aveva già indicato che il suo Signore, il Messia, era stato già consacrato dal giuramento del Padre "Sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedek".
E Paolo lo ripete agli Ebrei, nella sua epistola, sottolineando che la nomina di Cristo a Sacerdote secondo l'ordine di Melchisedek, si contrappone alla nomina dei Sacerdoti Ebrei, Leviti, che secondo la Legge, provengono dalla stirpe di Aronne; e questo conferma che un nuovo patto si è costituito tra Dio Altissimo e l'uomo, tramite il Cristo, novello Sacerdote che apre le porte del regno anche ai Gentili, coloro che non furono chiamati nel patto tra Dio ed Abraham, capostipite del popolo Ebreo, eletto popolo di Dio.
E' importante notare che Melchisedek non è Ebreo, non è Sacerdote secondo la Legge Ebraica in quanto non esiste ancora il popolo eletto, non esiste la legge e lo stesso Abramo non è ancora circonciso.
Il patto tra Dio ed Abramo che si trasformerà in Abraham, divenendo così il capostipite del costituendo popolo eletto di Israele si determinerà solo più tardi, nel cap. 17 della Genesi.
Quindi nella Torah Melchisedek è l'unico Sacerdote di Dio l'Altissimo che non appartiene alla religione Ebraica ed a cui Abramo ha versato la decima in segno di riconoscimento del suo ruolo e di sottomissione, prima ancora di divenire il padre fondatore di tre religioni monoteiste.
Ed in quell'Ordine Sacerdotale si inserisce poi il Messia di Israele, membro del popolo eletto, che scardina i limiti imposti dalla legge Mosaica e costituisce così una nuova religione Universale. Dopo la benedizione del primo Sacerdote Melchisedek, Dio sceglie una piccola nazione nascente come sua interprete con il mondo e dopo la consacrazione di un secondo Sacerdote dell'Ordine di Melchisedek , il Cristo, Dio stabilisce il Suo patto definitivo con l'intera umanità.

Considerazioni

Melchisedek sembra praticamente estraneo a tutta la Torah e si pone come un ponte che collega la Genesi a Cristo, il prima con il dopo l'Ebraismo, il popolo di Noè, che rappresentava tutta la intera umanità dopo il diluvio, con il popolo dei gentili e degli ebrei che rappresentava e rappresenta la intera umanità al tempo di Cristo ed oggi.

E' significativo che M. non fosse Sacerdote di alcuna religione ma solo di Dio Altissimo, portatore non di un rito sacrificale ma di un rito di offerta totalmente incruento, che presenta a Dio il semplice pane e vino, i prodotti più vicini alla dimensione umana come la terra e l'acqua, e benedice Abramo e benedice Dio. Quella benedizione di M. ad Abramo è un riconoscimento ed una Iniziazione e la offerta delle decime di Abramo è un ringraziamento, un riconoscimento ed una sottomissione.

Fonti diverse

Nei testi apocrifi troviamo riferimenti a M. nella "Caverna del Tesoro" scritto nei primi tempi dell'era cristiana. Dopo la morte di Noè, il figlio Sem esegue il comandamento del padre, prelevando dall'Arca le spoglie di Adamo, salvate dal diluvio, le sigilla con il sigillo di Noè, e prende con sé M. fanciullo, figlio di Malach e di Jozadak e nipote di Arpachsad, figlio di Sem, e va a seppellire le spoglie di Adamo sul Golgota, in un punto indicato dall'angelo, dove la terra si spacca a forma di croce. Questa spaccatura si richiude subito dopo la sepoltura. Il luogo fu quindi chiamato "luogo della Testa " perché vi fu sepolto il capo di tutti gli uomini, "Golgota" perché era rotondo, "Consolazione" perché su esso fu calpestato il serpente e "Gabbata" perché su esso verranno radunati tutti i popoli.
Sem disse a M. " tu sei il servo di Dio l'Altissimo: Dio ha scelto te solo per servirlo in questo luogo. Resta dunque qui per sempre e per tutta la vita non allontanarti mai da qui, non prendere moglie, non tagliarti i capelli, non versare mai sangue in questo luogo, non sacrificare mai né animali selvatici né uccelli ma offri invece pane e vino, non erigere in questo luogo alcun edificio, perché l'angelo di Dio edificherà per te e si prenderà cura di te". Poi lasciatolo in quel luogo disse ai suoi genitori che era morto.
Sempre nel testo della Caverna del Tesoro si trova il riferimento a M. simile a quello della Genesi con la descrizione del rito di iniziazione di Abramo:
Abramo, al ritorno dalla guerra contro i re, salì sul monte Jebus e qui gli venne incontro il re di Salem, M., il Sacerdote di Dio l'Altissimo. Quando Abramo vide M. gli corse incontro, si prostrò di fronte a lui e lo venerò, poi lo abbracciò e lo baciò e fu da lui benedetto. Abramo gli consegnò la decima di tutto quanto possedeva affinché lo rendesse partecipe dei misteri del pane dell'offerta e del vino di redenzione. Quando M. l'ebbe benedetto e reso partecipe dei misteri, Dio parlò ad Abramo e disse " Grande è la tua ricompensa. Ora M. ti ha benedetto e ti ha reso partecipe del pane e del vino. Adesso anche io ti benedirò e renderò innumerevole la tua discendenza".

Tra i rotoli di Qumran si sono trovate indicazioni importanti relative a M.(11 Q Melch) scritto materialmente intorno al 1 ° sec.a.c., il quale attesta che il mito di M. era già attivo molto prima del Nuovo Testamento. Il frammento in questione riporta che: "...Melchisedek che li farà ritornare in sé e proclamerà la loro liberazione……affrancandoli dal peso di tutte le loro iniquità….quando sarà compiuta la espiazione per tutti i figli della luce e per gli uomini del partito di Melchisedek..." .
A lui viene riferito il Salmo 82 dove si legge " ....Elohim ha preso posto nella assemblea di El...." ed ancora il testo di Qumran "..Melchisedek eseguirà la vendetta dei giudizi di El…..unto dello Spirito ... ed alla fine avrà la funzione di liberare gli Ebrei dalla mano di Belial."

Da questo testo si deduce che M. per gli Esseni è dotato di funzioni tipicamente Messianiche:
- E' un essere sovrumano, un Elohim.
-Ha il compito di portare sulla retta via gli Ebrei,di farli convertire.
- Ha il compito di ricondurli in patria dall'esilio.
- Ha il compito di eseguire il giudizio o la vendetta di Dio.

Tutte le indicazioni sin qui raccolte sulla figura, il rito e l'Ordine di M. sono coerenti con il ruolo che le dottrine Gnostiche ed i relativi documenti storici quali la "Pistis Sophia" vogliono attribuire allo stesso M.
Non solo per la setta gnostico-cristiana dei Melchisidiani ma per tutti gli Gnostici M. è una realtà tangibile e sacra che rappresenta il Re del Mondo, figura sacra e misteriosa presente in molte scuole esoteriche anche di origine tibetana come il trattato sanscrito di 4 volumi intitolato Sanatana Drama Dipika che lo indica come "Luce sulla Legge Eterna", di cui il Dalai Lama è rappresentante in Tibet. Analoga testimonianza viene dal libro "Bestie, Uomini e Dei " di F. Ossendowsky e nei testi della Blavatsky.
La dottrina Gnostica inquadra la figura di M. partendo da tutti gli elementi riportati nei documenti ufficiali dell'Ebraismo e del Cristianesimo e prosegue poi con sue proprie considerazioni:
Il suo nome lo identifica come Re del principale attributo di Dio, la Giustizia, e questo implica essere il Suo rappresentante ed esecutore della Sua volontà sulla terra, come indicano anche i frammenti essenici di Qumran.
E si presenta anche come re di Salem, re della Pace, principale caratteristica del Regno di Dio.
Ed il rapporto che si stabilisce tra M. ed Abramo, futuro capostipite del popolo eletto è di Iniziatore ed Iniziato, Maestro e Discepolo.
Ed il rito della transustanziazione del pane e del vino, unico precedente alla Ultima Cena officiata dal Cristo, porta a considerare il principale sacramento Gnostico-¬Cristiano come un mistero cosmico che va oltre lo spazio ed il tempo, superando il ruolo di rito commemorativo di un episodio storico come molti Cristiani ritengono. Infatti M. presentò il pane ed il vino "poiché" era Sacerdote di El Eljon e quindi questa operazione diventa un rito liturgico officiato dal rappresentante di Dio in terra, che va oltre qualunque religione umana anche attuale e si pone come perno centrale nella rappresentazione della Religione Cosmica Universale di culto Gnostico. E Paolo di Tarso specifica ulteriormente che il sacerdozio di Cristo, Ebreo, ed a maggior ragione di M. che ebreo del popolo eletto non poteva essere, non era e non è un sacerdozio ereditario secondo la carne, come indicato dalla legge Mosaica con Aronne ed i Leviti, ma un sacerdozio elitario secondo lo Spirito, nominato dallo spirito di Dio. Il sacerdote Levita invece è scelto dagli uomini e tra gli uomini, e viene consacrato ungendolo con olio e mirto e poi spargendolo con il sangue degli animali sacrificati e con una parte delle vittime tra le mani (milluim) e, solo dopo tale consacrazione, può entrare nella zona sacra del Tempio ; egli è estratto dall'umanità e viene estraniato da tutto ciò che è umano come il dolore e la sofferenza degli altri, con il compito di offrire doni e sacrifici per il bene degli altri e per i peccati che diventano unico elemento di solidarietà tra il sacerdote e gli altri uomini.
All'inizio Dio dialogava (laleo) con Adamo ed Eva, senza alcuna separazione. Poi, dopo il peccato, il giardino dell'Eden viene vietato agli uomini, e si crea una prima distinzione, e più l'umanità prosegue nel peccato, più Dio si ritaglia spazi sempre più stretti all'interno di essa, quali "il popolo eletto", poi "I Leviti", poi "I Sacerdoti", poi il "Sommo Sacerdote", ed in cima alla piramide umana del rapporto Uomo - Dio il Sommo Sacerdote ancora non può entrare in contatto diretto con Lui, ma deve prima andare in "ex-stasi" , cioè porsi in uno stato extra-umano, fuori di sé. E quando ha finalmente raggiunto questo livello entra in contatto con Dio non direttamente, ma tramite l'agnello sacrificale con il quale "simula" l'offerta della sua stessa vita a Dio. Invece il Sacerdote secondo l'Ordine di Melchisedek, e quindi il Cristo, non viene ex¬tractus dall'umanità, ma ne fa parte integrante e diviene Sacerdote " nei giorni della sua carne", quando è ancora "di poco inferiore agli angeli"; non sacrifica animali ma se stesso, e si consacra con il suo sangue, giammai sottraendosi alla umanità ma immergendosi totalmente in essa, non allontanandosi, anzi partecipando al dolore dell'uomo quale egli stesso è e si riconosce. Non offre doni e sacrifici di terzi ma si dona con preghiere, suppliche e lacrime, e non offre per i peccati con i quali non può mai solidarizzare, ma è causa prima di salvezza totale, e non ha bisogno di passare nella zona sacra del Tempio, ma, passando dalla morte, entra direttamente nella dimensione del sacro regno di Dio ponendosi alla destra del Padre . Il Sacerdote secondo l'Ordine di Melchisedek, come il Cristo, è il Mediatore tra umano e Divino; Egli è l'Adamo Kadmon, ed è la testimonianza della possibile reintegrazione di ogni essere umano che noi Martinisti abbiamo eletto a ragione della nostra esistenza.
Il sacerdozio ministeriale, canonico, invece è un servizio e caratterizza un celebrante non mai un mediatore.
Gli attori fondamentali del "Rito Sacro" sono solo Dio e l'Uomo e solo loro hanno il potere di creare lo spazio Sacro nel quale incontrarsi. Poiché il sacerdote canonico non ha questo potere se non gli viene riconosciuto contestualmente da entrambi i partecipanti, non può essere egli condizione necessaria e sufficiente ad operare il rito sacro; peraltro egli, come servitore e celebrante può aiutare l'uomo che è la parte più debole del contesto sacro.
Il Cristo ha detto "Nessuno si faccia chiamare padre e siate tutti fratelli",e "Nessuno si segga a capotavola se non vuole essere umiliato". Egli ha dato la chiesa a chi lo aveva rinnegato ed a chi lo aveva perseguitato, quindi chi siamo noi per giudicare ed essere prevenuti, financo con i ladri e gli assassini ?
Cristo solo, Sacerdote in eterno secondo l’Ordine di M. " Sacra dat", somministra le cose sacre, normalmente tramite la Sua Chiesa e comunque, dove, come, quando ed a chi gli pare.
E la Pistis Sophia attesta che M., il primo Sacerdote, il Re del Mondo ha cura per la vita e lo sviluppo spirituale del pianeta guidandolo con la Luce e la Gnosi, ricevendo il titolo di Recettore di Luce.
Egli è il Grande Recettore della Luce Cosmica ed il genio planetario della terra, egli risponde per tutte le anime della terra e cerca di accelerare la nostra autorealizzazione intima.
Il sacerdozio di M. è l'unico legittimato dalla Religione Cosmica Universale per officiare il Sacro e la Liturgia Gnostica nel nostro Pianeta, e l'Ordine di M. è l'ordine sacerdotale che la Grande Fratellanza Universale ha legittimato nel nostro mondo con Melchisedek Sommo Pontefice.
Questo grado sacerdotale non può essere dato, ma solo acquisito intimamente. Non esiste alcun rito che lo consacri, poiché non è un grado dell’ “Io" ma del "Se", pertanto non può appartenere ad alcuna persona fisica.

Il simbolo di M. è l’ “8", il segno dell'Infinito ed in questo segno è rappresentato il cuore, il cervello ed il sesso del Genio della terra, contrasto terribile tra cervello e sesso e soprattutto cuore contro cuore.

Il Maestro di Melchisedek è Uriel,il reggente di Venere,la Stella del Mattino.

Conclusioni
Nel testo di M.de Pasqually "Rituali segreti della Magia Operativa", un nome a noi familiare, Robert Amadou, pone un estratto del Catechismo degli Eletti Cohen, ed alla pg 139 cita:
" I saggi di ogni tempo, che seppero leggere nel libro spirituale, riconobbero con certezza le varie apparizioni del Cristo sotto forme e nomi vari, come Helì (lo Spirito Santo o Saggezza del Padre) in Adamo, Enoc, Noè, Melchisedek, Zorobabele, Elia ed il Cristo ( che morendo sulla croce gridò : Helì, Helì, Lama, Saba, Tanìs).

Quindi la vicinanza di M. e Cristo non è solo documentale e storica, Sacerdotale e liturgica, ma anche e soprattutto Spirituale, essendo entrambi lo stesso Spirito Divino.

E' impossibile risolvere cognitivamente Dio nella Sua dimensione, ma ciò non può giustificare una qualunque rinuncia alla ricerca ed alla elaborazione, soprattutto considerandoci come Giacobbe, coloro che contendono con Dio….consapevoli che siamo umilmente nella nostra dimensione e come tale a noi accessibile.

E' solo una questione di investimento di.... Talenti Spirituali che nella Banca del Signore rendono più che in ogni altro luogo.

Carissimi FR. E SR.
Rivolgiamo ora la nostra invocazione speciale allo Spirito Santo, unico Re e Sacerdote Perfetto ed Eterno perché faccia di noi un popolo di Sacerdoti e di Profeti di Pace e di Amore e preghiamo affinché il nostro Spirito sia accettato in comunione con l'Ordine dei Sacerdoti di Melchisedek.

COME SUGLI APOSTOLI, DISCENDA SU DI ME LA FIAMMA DELLO SPIRITO SANTO. IO LA NUTRIRO’ CON L’OLIO PURO DEL MIO AMORE E DELLE MIE OPERE NELLA PACE E NELLA SERENITA’. LA FIAMMA DELLA MIA ANIMA E’ LA DIVINA SCINTILLA VIVENTE, E’ IL RIFLESSO DELLO SPLENDORE DIVINO.

VIENI, O SPIRITO SANTO, PNEUMA AGHION, RIEMPI IL CUORE DEI TUOI FEDELI E FALLI BRUCIARE DAL FUOCO DEL TUO AMORE!
VIENI, O SPIRITO SANTO E FA DISCENDERE DALL’ALTO DEL CIELO UN RAGGIO DELLA TUA LUCE, SORGENTE DI GRAZIE, PERFETTO CONSOLATORE, SOLLIEVO DELLE NOSTRE PROVE, PURIFICACI, SPANDI LA TUA VIVA ACQUA SU CIO’ CHE E’ ARIDO, GUARISCI CIO’ CHE E’ AMMALATO, CONDUCICI AL PORTO DELLA SALVEZZA, ACCORDACI L’ETERNA FELICITA’