IL PASSAGGIO OLTRE IL VELO
Conosci te stesso
La forza sessuale a livello cosmico
Lo Spirito Santo
Sembrano tanti argomenti, tutti di grande importanza, ma in
realtà hanno una
unica sintesi: -
Siamo stati catapultati in questa realtà umana apparentemente,
senza il nostro assenso e senza l’espressione
della nostra volontà.
Ci sentiamo come parte di un programma che noi non abbiamo
scelto nè impostato e che talvolta impariamo a conoscere, almeno in parte, solo
nel corso avanzato della nostra esistenza.
Allora intuiamo di essere oggetto di un sistema molto più
grande di quanto la nostra mente umana possa comprendere e ci ritroviamo
soggetti a leggi in gran parte
sconosciute ma che condizionano e vincolano la nostra vita attuale e futura.
La ragione, facoltà della nostra mente, acquisita grazie ad un
programma genetico che caratterizza ciascun umano, non la abbiamo cercata,
voluta o richiesta, ma ci è stata data, quasi a voler significare che non solo
siamo obbligati a vivere questa esperienza, ma che dobbiamo anche soffrire della
incapacità di comprenderne tutte le motivazioni.
A questa Intelligenza suprema la nostra civiltà ha dato il
nome generico di Dio, salvo poi definirlo nel modo che ciascuno ritiene più
giusto e più congeniale ai suoi convincimenti personali.
A questa Intelligenza Suprema, più o meno consapevolmente, da
sempre l’Uomo chiede con disperazione : - Perché ?.
Dall’inizio dei tempi sono state spese innumerevoli vite di
studiosi, filosofi, Iniziati grandi e piccoli, Adepti, monaci, guru, sacerdoti,
sciamani e di gente comune, appartenenti a tutte le correnti filosofiche e
religiose, esistite ed esistenti, per meditare e proiettare la propria coscienza
oltre il limite umano alla ricerca della risposta a questa domanda.
I risultati di questa immensa ricerca, che ha coinvolto per
millenni tutto il genere umano, sono stati riversati nel Grande Bagaglio delle
Tradizioni da cui tutte le Religioni, le Filosofie e le Scuole Iniziatiche hanno
origine.
Il N.V.O. ci insegna che l’Uomo, prima di nascere in questo
livello di realtà, era Uno, Androgino, Sintesi del tutto, eterno, integrato con
il Dio Creatore e con tutte le entità da Lui emanate.
Era quindi dotato di caratteristiche particolari, alcune delle
quali sono facilmente intuibili:
1- Essendo Androgino aveva in sé il genere maschile e quello
femminile perfettamente integrati con tutte le relative conseguenze e, quindi,
non avvertiva quel senso di incompletezza che spinge noi umani a ricercare con
ossessione il compagno ideale per completarsi.
2 – Essendo sintesi del tutto, aveva innato il potere assoluto
e non era condizionato dai bisogni fondamentali degli umani quali l’istinto di
sopravvivenza proprio e della specie, il desiderio di potenza, il bisogno di
essere amato e di conoscere, la ricerca del piacere sensoriale, lo stimolo
sessuale.
3 – Creato prima del tempo e dello spazio era Immortale e
quindi non conosceva la morte, né aveva il timore di perdere quanto era riuscito
ad acquisire, avendo avuto il tutto da sempre.
4 – Essendo uno con Dio non conosceva la paura, né la
solitudine, né l’ignoranza.
Poi pare che abbia liberamente operato delle scelte che hanno
provocato e comportato il suo
manifestarsi in questa realtà duale di totale privazione delle sue antiche
prerogative, continuando però a portare in sé il ricordo ancestrale ed inconscio
del suo stato edenico che condiziona e caratterizza la sua attuale esistenza ed
i suoi bisogni.
Ora, schiavo del Tempo, non più androgino, avverte un profondo
senso di incompletezza che spesso chiama Amore, che lo spinge a ricercare con
ossessione il compagno ideale per completarsi.
Sente il bisogno forsennato di ricercare quel potere assoluto
che ormai non ha più.
Gli è rimasto il segno di quel grande difetto che, secondo le
Scritture, è stato la causa della sua caduta, la
“sindrome della Divinità”.
Persevera nel convincimento di essere lui solo in grado di
determinare e definire la esistenza sua e di coloro che a lui sono collegati e
la relativa qualità della vita, per cui è un accentratore e niente può
funzionare bene se lui non partecipa direttamente.
La divinità creatrice viene così relegata ad un semplice ruolo
secondario, lontana dalla vita quotidiana, considerata come se fosse al suo
esclusivo servizio, da cercare e pregare se e quando si ricorda e comunque solo
in caso di stringente bisogno.
Il desiderio di sentirsi amato, apprezzato, considerato dai
suoi simili condiziona tutte le sue attività.
La mente cerca il piacere con le sue propaggini sensoriali ed
in tutti i modi possibili.
Si dibatte tra la ricerca della conoscenza vera, che però
comporta anche responsabilità non eludibili, e la ricerca della conoscenza
finalizzata alla acquisizione di maggiore potere sugli altri e sulla natura.
Il ricordo inconscio della sua appartenenza antica alla
Eternità lo spinge ad ignorare la morte, che teme profondamente perché ritenuta
la fine di tutto, ed alimenta lo stimolo sessuale non solo per il piacere
personale e per la ricerca della
metà perduta, ma anche per il surrogato di immortalità che viene dalla
continuità della specie.
Il suo strano
senso di eterna permanenza
caratterizza tutto l’arco della sua esistenza, fino a quando, improvvisamente e
quasi senza essersene reso conto, si trova al momento del passaggio oltre il
velo, del tutto impreparato all’evento.
Durante la sua esistenza ha sempre rifiutato di pensarci,
aggrappandosi a quella vita sensoriale che riempiva tutti i suoi orizzonti ed
ora, l’evento cruciale della sua esperienza mondana è lì, incombente.
Gli Iniziati sanno che, per morire bene, bisogna imparare ad
attraversare la soglia
consapevolmente ed è quindi necessario vivere con consapevolezza, sempre
coscienti di sé e delle proprie opere, da svegli, immaginando di vivere
l’esperienza della propria morte con il progressivo passaggio oltre il velo.
E’ fondamentale imparare a conoscere se stessi, osservando
tutte le proprie reazioni in ogni manifestazione della vita mondana così come lo
scienziato ricercatore osserva e segue nel laboratorio della vita quotidiana “la
vita”, il suo esperimento più importante, con lo scopo di scoprire tutti gli
stimoli e le condizioni che caratterizzano la sua esistenza, divenendo allo
stesso tempo oggetto e soggetto
della sua ricerca.
L’esperimento più importante della esistenza dell’Iniziato,
Comunque, imparare a “conoscere
se stessi” rimane, pur sempre, una conquista determinante, una acquisizione che
potrà comunque ritrovare come eredità nelle sue vite future.
Sappiamo, per nostra stessa esperienza, che lo stesso essere
umano è capace di opere e gesti sublimi ed, al contempo, di azioni e
comportamenti aberranti ed animaleschi.
E’ come un palazzo a molti piani, dal buio delle fondamenta e
del garage sotterraneo all’attico illuminato dal sole.
E ciascuno di noi, con la propria volontà di ascendere e
discendere, decide in quale piano o livello fissare abitualmente la propria
consapevolezza.
Dai nostri rituali sappiamo che l’Iniziato “ impara a
comprendere la severità della legge, l’infallibilità della giustizia ricordando
la separazione necessaria che è costretto ad operare con tutto ciò che è
estraneo alla propria natura autentica…” .
Siamo solo noi che più o meno consapevolmente selezioniamo il
pulsante del nostro ascensore intimo, la nostra volontà, per salire o discendere
al livello
desiderato che certamente, per l’Iniziato, non può essere
quello del “garage” o dei piani bassi del proprio palazzo, ma solo quello più
vicino al Sole.
E, sempre dai nostri rituali, l’Iniziato sa che “ l’uomo, in
effetti, è fuoco concentrato in un involucro grossolano ed ha per legge
imperativa la dissoluzione dell’involucro allo scopo di ricongiungersi alla
Sorgente dalla quale si è separato”.
I nostri venerati Maestri e, tra questi Giuliano Kremmerz,
hanno raccolto le loro esperienze profondamente meditate, considerando ed
osservando con cura la morte dei propri discepoli, integrando così gli
insegnamenti tradizionali e quelli riportati anche nel libro dei morti
dell’antico Egitto, oltre che in quello più recente, il Bardo Thadol dei monaci
tibetani, che usano aiutare i confratelli nel momento del passaggio oltre il
velo.
La morte, per l’essere, è la liberazione dello Spirito e
dell’Anima dal corpo astrale e dall’organismo fisico che li tenevano
prigionieri. Dopo la morte fisica, Spirito ed Anima emigrano verso un'altra
dimensione, abbandonano alla terra il cadavere fisico, ed all’atmosfera occulta
della terra il cadavere astrale invisibile che alimenta di larve ed essenze
negative il pianeta.
Le cellule che costituiscono il corpo fisico, con il proprio
fluido biologico, rimangono ancora per poco vitali, fino a quando i fermenti
speciali della putrefazione non avviano la disgregazione cellulare organica,
liberando gli atomi che le compongono e la forza fluidica passiva che li univa e
che torna nel serbatoio fluidico della
vitalità terrestre.
E’ la restituzione delle parte materiale ed energetica presa a
suo tempo in prestito dal pianeta. La parte successiva sarà restituita con il
corpo astrale del quale l’anima immortale, figlia dell’ unione Spirito-Materia,
dovrà liberarsi per purificarsi definitivamente.
Questa è la fine prevista del corpo fisico con il quale
eravamo abituati ad identificarci, a cui
nel corso di questa esistenza terrena abbiamo dedicato ogni più particolare cura
ed attenzione, disposti a tutto pur di mantenerlo sempre bello, giovane,
efficiente, sano.
Dimentichiamo che è uno strumento di supporto allo Spirito
Divino che altrimenti non potrebbe manifestarsi in questa realtà materiale, per
non prevaricare le leggi che lo stesso Creatore ha stabilito, e che gli consente
di essere presente e sacralmente operativo in questo universo fisico, che è un
oceano brulicante di vita collettiva, un tumultuoso serbatoio di esseri di ogni
specie che qui devono evolvere trascorrendo l’ intervallo delle loro successive
esistenze.
Il divorzio tra l’essere umano, creato ad immagine e
somiglianza di Dio ed il suo corpo fisico che muore e si decompone, coincide con
l’arresto delle funzioni corporalmente vitali, ma la cessazione di queste
ultime, con l’esodo spirituale, animico ed astrale, non è immediato.
Il corpo astrale è la componente psichica che si forma e si
sviluppa con i nostri tanti Ego acquisiti in virtù delle nostre esperienze di
vita in questo livello. È l’ insieme
delle nostre false personalità, ambigue e suscettibili di fondersi intimamente,
anche se solo temporaneamente, con l’anima.
L.C. de St. Martin ci dice che “ Nell’asservirsi alla materia
dei sensi l’uomo primitivo, l’originario Adamo Kadmon, non solo si separò dalle
potenze Spirituali superiori che avevano concorso a dargli la sua potenza, ma
lasciò che le proprie virtù si mescolassero con tutte le parti della sua
prigione”.
Il Kremmerz aggiunge “ si è formato come un deposito
limaccioso in un serbatoio e, goccia a goccia, il torbido vino della esistenza
fisica ha depositato il suo sedimento
nel fondo del nostro vaso..”, con la complicità della nostra mancanza di
volontà e di vero Desiderio di ritornare alle nostre origini.
In questa fase il nostro corpo astrale mantiene prigioniera la
nostra anima, il nostro Sé, la nostra vera personalità, che potrà liberarsi solo
dopo la dissoluzione del suo
carceriere.
L’inevitabile divorzio tra le nostre false personalità e
quella vera, il Sé, determina l’agonia della seconda morte, la prova più
dolorosa e difficile, la “
separazione del grano dalla pula che viene dispersa al vento”
come dice il Salmo del nostro rituale.
E’ l’ultima vera confessione con la quale l’Anima
definitivamente rigetta tutte
quelle componenti createsi con la esperienza di vita mondana che avevano
prodotto la formazione delle false personalità nel corpo astrale
e che ora non sono più capaci di sopravvivere al corpo materiale e sono
quindi destinate a dissolversi con esso.
Così l’Anima, il nostro vero Sé, figlia del santo matrimonio
dello Spirito Divino con
L’istinto diverrà Intuizione, la psiche si trasformerà in
Amore, la acuta intelligenza evolverà in Spiritualità e tutte le facoltà
positive secondarie si tramuteranno in modo analogo.
Contestualmente saranno espulse tutte le contaminazioni che
l’hanno accecata ed infangata, le sostanze pseudo animiche e larve lemuriali che
si sono generate giornalmente con le carezze della materia, nel diletto dei
sensi brutalizzanti, a causa del cattivo uso del proprio libero volere.
Fino a quando il corpo astrale, gravato dalla sua falsa
sostanza psichica, peserà sull’anima vivente, questa rimarrà prigioniera del
cadavere, sempre più tormentata dall’orrore della sua crescente decomposizione.
Sono sterili i suoi sforzi per liberarsi da quegli odiosi
resti, ed il supplizio dura tutto il tempo necessario alla eliminazione di tutte
le “simil nature” acquisite durante
la vita materiale.
Le difficoltà e le sofferenze di questa purificazione sono
proporzionali alla misura in cui l’anima si è lasciata incancrenire nel vizio e
nella menzogna.
Per i perversi, i vizi e gli errori sono una seconda natura e
con il rinunciare ad essi crederanno di rinunziare a se stessi.
Per i veri Iniziati questa prova è invece molto più semplice
perché i loro sedimenti di illusione si staccano più facilmente e la loro
costante ricerca della verità li rende più pronti a ripudiare tutto ciò che
verità non è.
La seconda morte si consuma e la forma astrale, assimilata
dalla sostanza occulta del pianeta, deve fare ritorno ad esso perché si è
incorporata alla materia così profondamente da aver acquisito le qualità
terrestri.
L’Anima, per quanto purificata, rimane comunque segnata dagli
errori e dai meriti che l’hanno caratterizzata durante la vita precedente e
rimane in attesa della successiva reincarnazione quando, supportata dallo
Spirito Santo, potrà trovare condizioni migliori per proseguire la sua
evoluzione spirituale sino alla reintegrazione finale.
Si è quindi definitivamente consumato il divorzio tra lo
Spirito Divino nell’Uomo, che insieme alla sua Anima costituisce l’elemento
attivo, maschile, e la materia corporea, elemento passivo, femminile.
Senza quello Spirito, l’ “Alito di Dio” della Creazione,
Spirito Santo, testimone del Suo Amore, l’Uomo non avrebbe mai potuto essere
vivo e sarebbe rimasto per sempre polvere.
Ma, senza la componente animica, lo stesso Spirito Santo, non
avrebbe mai potuto manifestarsi in supporto dell’Uomo, non potendo discendere
direttamente nella realtà materiale a cui l’Uomo era stato condannato, poiché
l’Assoluto è incompatibile con il Relativo.
Con la nuova reincarnazione la materia, ancora una volta
consacrata dallo Spirito di Dio, permette all’Anima che è dovuta ritornare per
portare a compimento tutte le sue prove, di sviluppare una ulteriore e nuova
sintesi di esperienze di vita con la crescita del suo Sé immortale e la
formazione di nuove personalità che matureranno nella vita in fase di sviluppo.
Questo nuovo supplemento, sacralizzato nella misura in cui
l’Iniziato avrà saputo sublimare con la sua consapevolezza e partecipazione la
esistenza materiale appena finita, si innesta nell’anima immortale e si aggiunge
alle altre tante esperienze già consacrate con le vite precedenti, permettendo
un progressivo avanzamento sulla via della Reintegrazione finale.
Il rapporto che unisce lo Spirito e l’Uomo è un rapporto di
Amore assoluto, identico a quello che unisce Dio alla Shekinah,
Il maschio e la femmina umani sono istintivamente ed
inconsapevolmente partecipi di questo Amore Divino, si sentono reciprocamente
attratti dal ricordo ancestrale della loro matrice androgina e si cercano perché
tendono a formare una unità.
Non sempre sono consapevoli della loro antica origine, né
delle origini divine dell’Amore che, attraversando la psiche umana, si manifesta
in forma decaduta e corrotta, quasi sempre trattato come reazione istintiva ed
animale appartenente alla sfera sessuale, dove si mescola con l’istinto di
conservazione della specie.
L’Iniziato sa che l’Amore, con la sua energia e forza, non è
un prodotto ormonale, non nasce dalle ghiandole sessuali, né dalla libido della
mente umana, ma proviene direttamente da Dio e dal Dio in noi, in tale quantità
potenziale da poter creare, mantenere ed alimentare con la sua energia tutti gli
infiniti universi esistenti, le loro leggi e le rispettive forme di vita.
Solo quando questa consapevolezza sarà diffusa per tutta la
umanità, potrà rinascere
Purtroppo i tempi non sembrano ancora maturi perché l’uomo continua a confondere
il sesso con l’Amore e, per giustificare la propria ignoranza preferisce credere
che particolari pratiche rituali di vera e propria magia sessuale, possano
portarlo al culmine della vera conoscenza, illudendosi di operare con la magia
bianca..
La consapevolezza della forza dello stimolo sessuale e
dell’Amore che spesso lo accompagna, ha provocato nei nostri avi un giusto e
sano rispetto per queste manifestazioni di cui intuivano le origini divine tanto
da utilizzarle spesso come metafora per descrivere l’Amore e la forza che unisce
Dio agli uomini e viceversa.
Purtroppo alcune degenerazioni di questo atteggiamento, che
hanno avuto origine nella cultura popolare di religiosità indiana intorno al 6°
sec. d.c., quindi di matrice non iniziatica, hanno trovato collocazione in una
serie di insegnamenti del genere pseudo-esoterico con il nome di “Tantra” (trama
o rituale, in sanscrito), da cui ha origine
Il Tantra è considerato uno sviluppo popolare del
Brahamamesimo e, con le sue varianti induiste, buddiste e giainiste, si è
diffuso in Tibet, Cina, Corea e Giappone, tutte aree nelle quali le religioni
più antiche non avevano un corpus etico e morale e non proponevano un rapporto
diretto con un Dio molto vicino all’uomo, come nelle aree occidentali, dove la
religione trova la sua origine culturale e filosofica nell’Egitto dei faraoni, a
cui fa seguito l’ Ebraismo antico e l’ Ellenismo Greco e lo Gnosticismo
Cristiano.
Il primo studioso occidentale di Tantra, con lo pseudonimo di
“Arthur Avalon “ è stato James Woodroffe, seguito da studiosi di religione
comparativa come Mircea Eliade, Julius Evola, Carle Gustav Jung, Tucci, Zimmer,
che lo hanno definito come la forma
più radicale di spiritualità arcaica dell’India aborigena ed il percorso
violento e trasgressivo verso il Sacro”.
Nella seconda metà dell’800 il fondatore della Tradizione
Rosacruciana in USA, Piter Randolph, condivideva ed applicava i principi di
Magia Sessuale. Sull’onda di una crescente diffusione di un pensiero
neo-gnostico che si era anche arricchito di alcuni elementi di Quabbalah e Magia
Cerimoniale, particolarmente di moda nei circoli esoterici del tempo,
Sono numerose le scuole, le associazioni e le chiese nate,
dopo la metà del 900 e basate su questi principi e, tra queste,
Lo sviluppo di un nuovo filone neo-gnostico intorno agli anni
’60 ha contribuito al consolidamento ed alla diffusione delle pratiche del
Tantra e della Magia Sessuale.
Infatti sia il mago che il neo gnostico avevano intuito che la
sessualità è tra le emozioni umane più forte e diffusa, comune a tutti e quindi,
come tale, costituiva una importante porta di accesso per altre realtà, oltre
che per evidenti opportunità commerciali.
Non hanno però considerato che, valendo questo in particolare
nel campo delle emozioni, da un punto di vista esoterico ed iniziatico non può
che essere considerata una “Illusione”.
Il Tantrismo sacralizza l’ Eros ed il culto degli organi
sessuali divinizzati, con tutte le aberrazioni che conseguono, ed afferma che
tutti gli opposti, bene-male, luce-tenebre, vero-falso etc.
sono illusori e quindi coincidono.
Soltanto il vuoto universale esiste, mentre tutto il resto è
sprovvisto di realtà ontologica e la trasgressione diventa così un atto efficace
sul piano etico-superiore che procura “Potenza Magica” ponendo il relativo
Iniziato al di sopra di tutti, anche degli Dei.
Per evitare che questi comportamenti, che annullano le leggi
morali e che il culto divino e le restrizioni ascetiche abbiano rilevanza sul
proprio Karma, è necessario solo seguire quello specifico rituale di meditazioni
e di particolare attività sessuale che avrebbe lo scopo di realizzare
nell’individuo “
La attivazione della vita Tantrica avviene con la guida di un
Guru che aiuta a risvegliare
Il risveglio della Kundalini è perseguibile con
molte altre tecniche yoga, estranee alla Magia Sessuale, ma per i seguaci
del Tantra l’unica via è quella che porta ad uno specifico processo detto
Maithuna, il Tantra della mano sinistra, nel quale l’accoppiamemnto sessuale
avviene evitando la emissione del seme maschile.
Secondo “Antropologia Gnostica”, il movimento creato intorno
al 1960, questo processo di Magia Sessuale sarebbe necessario per distruggere
gli ego cattivi e far nascere nuovi
corpi intimi superiori trascendendo la natura.
Infatti, l’atto sessuale, non più biologico ed istintivo,
diventa un rituale che riesce a trasformare la coppia umana in coppia Divina che
ricrea l’istante mitico della creazione.
In aperto contrasto con queste interpretazioni,
Non è un caso che i Vangeli riportino soltanto un’altra
situazione, nella quale il colpevole non potrà mai essere perdonato né in cielo
né in terra, “quando l’essere umano pecca contro lo Spirito Santo”
Infatti, nel primo caso, Gesù considera gli atti di Magia
Sessuale come un peccato contro l’Amore di Dio che ha creato l’Umanità con tutte
le sue componenti e le sue leggi naturali, e l’Amore di Dio è lo Spirito Santo
che vivifica e santifica l’Uomo e tutto il Creato.
Memori di questo, miei cari fratelli e sorelle, tutti
originati da Adamo Kadmon, l’Adamo Androgino nel quale riconosciamo lo stesso
Cristo, operiamo secondo le leggi Divine e riconquistiamo, con il nostro lavoro
e le nostre preghiere, il diritto alla Reintegrazione.
A sintesi di quanto abbiamo detto vi invito a meditare i
numerosi detti ed
aforismi del NVM L.Claude de St.
Martin :
-Se riteniamo che dopo la morte questo mondo non sia stato altro che illusione
magica, perché oggi lo consideriamo
diverso?
La natura delle cose non cambia.
-Poiché la nostra esistenza materiale non è vera Vita, così la nostra
distruzione materiale non è vera morte.
-La paura cammina con quelli che dibattono della morte, mentre quelli che
pensano alla vita hanno sempre l’Amore come compagnia.
- La morte dovrebbe essere considerata solo come una sosta, nel nostro viaggio,
necessaria per sostituire i cavalli stanchi con cavalli freschi onde proseguire
ed andare più lontano.
Ma dobbiamo anche pagare quanto dovuto per il viaggio già fatto e fintanto che
non abbiamo pagato non possiamo proseguire.
-La speranza è fede che nasce, la fede è speranza soddisfatta, l’amore è la
operazione vivente e visibile della speranza e della fede.
- Il più grande peccato che noi possiamo commettere contro Dio è il mettere in
dubbio il Suo Amore e
“ Il peccato contro lo Spirito Santo”.
-L’Universo è come un grande Tempio dove le stelle sono le luci, la terra è un
altare, tutti gli esseri corporali sono il suo olocausto e l’Uomo, è il
Sacerdote dell’Eterno, colui che offre i sacrifici.
-L’Universo è anche come un grande fuoco, acceso all’inizio dei tempi per la
purificazione di tutte le cose corrotte.
Chiudo miei cari fratelli e sorelle facendo mio il testamento
Spirituale del Maestro Jacob Boohme
:
“ La sola Iniziazione che cerco con tutto l’ardore della mia Anima è quella
attraverso cui possiamo entrare nel cuore di Dio e far entrare il cuore di Dio
in noi per creare un matrimonio indissolubile, che ci renda l’amico, il fratello
e lo sposo del nostro Divino Riparatore.
Non c’è altro mistero per arrivare a questa Santa Iniziazione che quello di
immergerci sempre più nelle profondità del nostro essere e di non lasciare la
presa fino a che non siamo pervenuti a sentire la sua vivente e vivificante
radice, poiché allora tutti i frutti che dovevamo portare, secondo la nostra
specie, si produrranno naturalmente in noi e fuori di noi, come vediamo accadere
per i nostri alberi terrestri, fino a tanto che rimangono aderenti alla loro
propria radice da cui mai cessano estrarre i succhi.”
Nicolaus S. I. I. Gran Maestro