IL CAMMINO INIZIATICO
di Nicolaus S.I.I. Gran Maestro dell'Ordine

Ciascuno di noi si è più volte posto la domanda”perché esisto?”, “quale è il mio ruolo in questa manifestazione?”, perché Dio mi ha creato?”.

Alla domanda ”quale è il tuo compito?” i nostri rituali ci indicano come risposta “Purificare la Luna” e sappiamo che la Luna siamo noi stessi.

La maggior parte delle scuole esoteriche di impostazione Rosicruciana considera il grande mistero della manifestazione di questo Universo come l’incrocio di due eventi fondamentali:

- 1° - La discesa dello Spirito Divino nella materia, indicata come la materializzazione dello Spirito, il triangolo equilatero con la punta verso il basso, Dio che si rende manifesto nella vita fisica, la nostra nascita, etc., ed il nostro Universo che è stato creato affinché questo potesse essere con tutte le implicazioni che ne conseguono.

- 2° - La risalita della materia che ha partecipato e partecipa alla creazione verso lo Spirito Divino, indicata come la spiritualizzazione della materia, il triangolo equilatero con la punta verso l’alto, l’uomo che tende a Dio, il ritorno del figliol prodigo alla Casa del Padre; ed il nostro Universo è il luogo deputato affinché questo avvenga sino all’atto finale della nostra esistenza e della sua.

La Creazione, e quindi la manifestazione della vita, viene rappresentata dall’incrocio dei due triangoli che, perfettamente equilibrati, formano l’Uomo, al centro, indicato dalla croce del sacrificio della materia quadripolare, “aria, fuoco, acqua, terra”, creata precedentemente dai due triangoli nel loro movimento di intersezione; il tutto è inscritto nell’esagono Divino che rappresenta la Divinità manifesta in questo nostro attuale Universo a sua volta indicato dal cerchio che circoscrive questo nostro massimo strumento operativo, simbolo del N. V. O.
Possiamo anche tentare di intuire cosa possa esserci oltre quel confine delimitante il nostro attuale Universo, che secondo la Kabbalah, sarebbe stato voluto da Dio stesso onde non essere totalmente partecipe alla formazione di una entità imperfetta, ma sarebbe come tentare di voler capire Dio nella Sua Essenza Assoluta, voler svelare Ain Soph Aur, e ciascuno di noi sa quanto sia grave ed inopportuno volere svelare ad ogni costo quanto la Divinità Assoluta vuole nascondere agli occhi profani dell’uomo.

L’opera di materializzazione dello Spirito, che ha avuto il suo compimento con la nostra nascita a questo mondo, non ha potuto avere la nostra consapevole partecipazione.
In effetti è stata voluta o provocata, più o meno consapevolmente, dai nostri genitori a cui va sempre e comunque la nostra gratitudine per averci offerto questa immensa opportunità, e ci vedrà invece, a nostra volta, spero consapevoli della grazia che ci viene concessa, quando parteciperemo o abbiamo partecipato alla procreazione, il cui meccanismo naturale è comunque regolato da leggi divine, con tutte le storture e deviazioni provocate dall’uomo, molto spesso inconsapevolmente.

L’opera di spiritualizzazione della materia, invece, non può prescindere dalla nostra consapevole partecipazione, dalla presa di coscienza di tutto il nostro essere in quanto essa è l’unica ragione della nostra esistenza.
Diventa quindi il nostro primo valore assoluto intorno al quale organizzare e regolare la nostra esistenza, assumendo con chiarezza la nostra responsabilità di operatori partecipi e consapevoli all’Opera finalizzata al ritorno al Padre, sia nostro che di tutti gli esseri umani, sull’esempio di Cristo.

E tutta la nostra esistenza, in ogni suo più piccolo particolare, diventa così la nostra Grande Opera che non richiede sforzi speciali o grandi sacrifici, ma ha solo bisogno che ci manteniamo sempre svegli, costantemente presenti, consapevoli della grande dignità di esistere per poter ritornare, Reintegrati, nelle nostre Virtù Divine.

E la parabola del figliol prodigo è l’esempio più bello che il nostro Fratello Maggiore, Cristo, ci ha potuto indicare.

Questa Opera di Spiritualizzazione della materia, o Purificazione della Luna, noi, giorno per giorno, seguendo le indicazioni lasciate dai nostri Maestri Passati, la mettiamo in atto, seguendo i rituali, evolvendo in coscienza, ricercando la migliore sintonia ed armonia con la natura intorno a noi.
Ed il ritmo della nostra operosità segna lo scandire dei tempi del cosmo a cui si adeguano i nostri tempi di crescita.
E si diviene consapevoli della suprema dignità del nostro ruolo e della immensa potenzialità di Dei, figli di Dio.
E diventa così possibile porre il marchio della nostra personalità mondana, della nostra identità attuale, su questa Grande Opera, Io nel Sé, conquistando così la vita eterna.

E per coloro che non sapessero sviluppare questo percorso, né altri consimili, anche assolutamente religiosi, è possibile prevedere il rischio della ripetizione del tentativo o peggio del ritorno al nulla, alla matrice indistinta di ogni forza vitale che si rigenera dopo ogni aborto e si ripropone in situazioni e condizioni simili, ma sempre diverse, con quell’Io che non avendo partecipato al Sé, forse si è per sempre perso.

Colui che, invece, pur sapendo o potendo sapere, rifiutasse di seguire questo percorso, e tutti gli altri simili, anche specificatamente religiosi, può solo sperare che la misericordia Divina, dopo il trascorrere della immensità del tempo, gli conceda la stessa ultima opportunità che sarà concessa anche al Male Assoluto.

Questa è la mia visione del cammino iniziatico, un percorso di piena consapevolezza nel rispetto delle indicazioni forniteci dai nostri Maestri Passati, che deve divenire anche condizione necessaria e sufficiente per rendere la nostra vita una esperienza Sacra ed Unica.

Non il caso o la fortuna ci hanno indirizzato in questa nostra comunione, ma il nostro Spirito Guida ci ha posto nella condizione di scegliere se intraprendere e percorrere questa strada e ciascuno di noi ha deciso liberamente ed in piena coscienza.

E tutti stiamo sperimentando con successo l’effetto delle nostre pratiche operative e soprattutto del ritmo del nostro lavoro individuale e ciascuno ha deciso di continuare il percorso nella piena consapevolezza della forza che ci ritorna, grazie ai lavori individuali e di loggia, al collegamento costante alla catena, alla guida del proprio Iniziatore.

A questi suggerisco di aggiungere la creazione della propria fiamma sacra, la invocazione costante dei santissimi angeli protettori, Raphael, Uriel, Michael, Gabriel affinché ci guidino sempre e con determinazione verso sviluppi sempre crescenti di partecipazione consapevole alla Vita Sacra ed Unica.

Ed allora “quoniam illic mandavit Dominus benedictionem et vitam usque in saeculum…”

E poi, con il tempo e con l’esperienza, il Mago impara anche che si può fare a meno di tutti gli strumenti per operare e potrà rinunziare a tutti gli orpelli strumentali, ma solo quando avrà acquisito la Consapevolezza, la Fede e, soprattutto, l’amore.